La vita è un momento, lentissimo, lunghissimo, mai
perduto.
La vita è un attimo al rallentatore dove vedo
passato, presente e futuro, credendo di capire, senza capire, illudendomi di
capire.
La vita mi porta, mi riporta, mi confonde e non dà
tregua.
Un giorno in bicicletta per la strada, freddo e
nebbia,
ti penso e per questo vivo, un pensiero, il ricordo
del tuo corpo,
la tua mano sul mio petto, la tua barba nera sulla
mia.
Sorrido, tutti i sorrisi di un’esistenza raccolti
insieme
per contemplare la completezza di una vita e sorge
il sole
mentre quasi mi distacco dal mondo intero quasi
non vedendo cosa sto vedendo e non sentendo quello
che sto sentendo.
Totale, assoluta pienezza del mio essere, sto
vivendo,
sento il sangue pulsare con la tua mano sulla mia
nuca
e non ne ho abbastanza desideroso di vedere oltre,
di andare oltre quel cantiere di una cantina in
costruzione.
La vita è un edificio, mattone cemento e polvere,
e per un istante non ci siamo per nessuno,
per un minuto siamo soli al mondo senza bisogno di
capire,
di tradurre, di analizzare, siamo soli godendo quel
momento
che è la vita, un momento lunghissimo, mai perduto.
Una vita in costruzione, giorno dopo giorno,
mattone sul mattone, momento dopo momento,
senza troppe domande, senza cercare risposte che
non possiamo dare o vogliamo dare, siamo soli in
quel momento
un momento lunghissimo, mai perduto, nella vita.